Il grande ritorno, dopo il presunto e mai confermato scioglimento, dei Turbopeluches.
La band che ha sconvolto e rimiscelato i paradigmi della musica indie/rock/alternative di non avanguarda di stampo pesarese.
Tornano, dal vivo, dopo aver passato anni a comporre e affinare nuovi brani, a ottimizzare e pianificare cambi di formazione e rivisitare in chiave tutt'altro che moderna alcuni dei loro vecchi classici intramontabili resi, ora, del tutto tramontabili dai nuovi arrangiamenti coadiuvati dall'introduzione di strumenti elettronici autonomi, polistrumentalizzazioni strumentalizzati da un approccio sottrattivo, prodromo del concetto tipico del math-rock e tipico del mondo unix.
Se avete adorato i loro classici come "Nonna" o "Pezzone" non sarete delusi, nemmeno dai nuovi arrangiamenti.
Se il poliformismo musicale intransigente e alienativo unito all'orecchiabilità presunta non vi disturbano allora è proprio quello di cui avete bisogno.
Se vi piace l'eterogenismo bislacco e bistrattato dal comune senso del giudizio, è la serata giusta per voi.
https://turbopeluches.bandcamp.com/album/giovent-che-ruba